Creare in un’atmosfera Natalizia, per rivivere i ricordi e non solo.
Task ambiziosa e al tempo stesso irresistibile.Forse perché` mi ricorda i lunghi pomeriggi passati da un lembo di grembiule ad un altro, nella grande cucina della nonna, dove tutte le donne erano indaffarate intorno a quella tavola lunga.E io (piccola) non vedevo a cosa in realtà stessero dedicando tutte le loro attenzioni negandole a me. Nessuno aveva voglia di rispondere, pareva che non potessero perdere neanche un briciolo di tempo. Ogni tanto si sentiva “eh mannaggia” con un pizzico di ironia o un “daje daje” bisbigliato. Poi di colpo si fermava tutto si andava a riposare. Il giorno dopo magicamente le sfogliatelle facevano la loro comparsa!
Ebbene oggi ho chiesto aiuto alle mie vicine, ricostruito il processo e ho capito quei gesti affrettati, quell’ansia sopita e la passione che teneva tutte le donne intorno al tavolo.
Abbiamo preparato l’impasto e l’abbiamo fatto riposare.
Uova farina zucchero vino bianco.
Dibattuto un po` sull’utilizzo del vermouth bianco piuttosto che il vino, o addirittura l`acqua. Le esperienze pregresse hanno dettato che il vino bianco fosse l’ingrediente migliore. E così è stato. Abbiamo tirato la sfoglia sottile sottile, il più possibile, utilizzando una macchina tirapasta, si, la stessa che si usa per le tagliatelle o pappardelle.
E qui la concentrazione deve essere al massimo, guai se la sfoglia si rompe!
E poi una di noi ha preparato lo strutto, sciogliendolo a bagnomaria. Lo strutto infatti deve rimanere caldo e si stende velocemente con un pennello sulle sfoglie (due a volte tre una accanto all`altra). Spennellato il primo strato ( attenzione ehm si deve guardare controluce per accertarsi che tutta la sfoglia sia stata cosparsa di uno strato sottile di strutto) si tira ancora la sfoglia per sovrapporle a questo primo strato. La stessa attenzione delle mia mamma, la stessa passione delle mie zie, e gli stessi sguardi di mia nonna, un misto tra la critica e il compiacimento! Fatti almeno tre strati la sfoglia si arrotola. Di nuovo in massima allerta: non si possono formale bolle, si arrotola tutto stretto e si mette a riposare, al fresco. Ecco che sono pronti i rotoli per le sfogliatelle!! Si prepara poi la marmellata, cioè il ripieno, rigorosamente di uva, condito con cioccolato e mandorle.
Ecco, io sono ancora quella bambina che guarda con trepidazione sulla tavola, ma adesso con la consapevolezza che le attenzioni che mi erano negate etano per lei, la regina del nostro natale!